martedì 12 marzo 2013
Giovanni Urro
LETTERA APERTA A OLIVIERO DILIBERTO
Caro Diliberto,no, non accetto le tue scuse!
Perdona l’atto scortese, sgraziato, incivile forse… Ma io non posso darti assoluzioni tardive e francamente immeritate.Grandi erano le attese, le ansie, i bisogni insopprimibili di un popolo che sempre più negli anni ha faticato (e fatica ancora) a riconoscersi nel tatticismo politicista del PDS-DS-PD, ma che pure si rende conto dell’importanza di alimentare una speranza capace di cambiare davvero il Paese. Volevamo essere il riferimento di una tradizione nobile e generosa che con deferenza rievocava nomi illustri di sinceri comunisti, di politici onesti, di grandi uomini e grandi donne della storia più bella della Sinistra italiana. Il ricordo di Enrico Berlinguer era (come è) nel nostro cuore, la sua passione camminava (e cammina) sulle nostre gambe.Dove sono finite quelle speranze? Dove quelle passioni? Dove quello spirito?Affossati, probabilmente, dalla sete di poltrone di un gruppo dirigente chiuso ed arrogante.Snobbati da chi un giorno ha predicato l’alternativa, quello dopo ha inseguito Vendola e Bersani indicandoli come i salvatori della patria, e il terzo li ha aspramente criticati (probabilmente perché avevano avuto l’unico torto di essere coerenti nello sbatterti educatamente una porta in faccia). Irrise quelle speranze, quelle passioni e quello spirito da chi, dopo aver sfasciato la Federazione della Sinistra, è ritornato all’ovile facendo finta di nulla, per decidere nelle segrete stanze nomi e cognomi, riservando ai poveri fessi della militanza come me solo la comunicazione circa le decisioni già assunte da te e pochi altri.Ed oggi?Oggi tu mi chiedi di non mollare, di non liquidare una tradizione, di non buttare alle ortiche una storia intera…Caro Oliviero, chi negli anni ha mollato ho l’impressione sia stato proprio tu: ogni volta che hai messo il potere davanti ai bisogni, ogni volta che hai scelto lo scranno al posto del coraggio di una lotta spassionata, ogni volta che hai fatto le tue mirabili giravolte invece di stare lì con la schiena ben dritta… ecco, per ognuna di queste volte tu ci hai mortificato, ci hai deriso, ci hai umiliato.Sicché non accetto oggi le tue scuse. Ne prendo atto. Ti auguro ogni bene sul piano professionale ed umano. Ed auguro a me di trovare nella mia Sinistra uomini e donne con l’intelligenza, l’umiltà, la passione, il coraggio, la forza di lottare.Giovanni Urro(Iscritto ai Comunisti Italiani-Sezione di Sesto San Giovanni)