sabato 10 settembre 2011

Stark lascia, siamo alla morte dell'Ue e dell'euro

Sabato 10.09.2011 15:17
"Ho l'impressione che abbiamo di fronte uno scenario fortemente negativo dove si andrà verso il caos totale, il disfacimento dell'euro e dell'Unione Europea in quanto soggetto politico". Così l'imprenditore e finanziere Ernesto Preatoni analizza in un'intervista ad Affaritaliani.it lo status quo dell'economia europea dopo le dimissioni del consigliere tedesco della Bce Stark. E spiega come proteggere gli investimenti in questo momento caotico di crisi: "Stare ancora lontani da titoli azionari, fondi di investimento e obbligazioni di lungo periodo e...".

L'INTERVISTA
Domanda: caro Preatoni. lei ha avuto ragione nelle sue previsioni e glielo riconosciamo. Stare lontani dai titoli azionari, obbligazioni di lungo periodo e fondi di investimento è stato un suggerimento sicuramente centrato. Ma ora come comportarsi sopratutto dopo le dimissioni del consigliere tedesco della BCE Stark?
Risposta: la risposta non può che essere duplice. La prima riguarda gli sviluppi economici e sociali prossimi futuri. La seconda è come comportarsi allo stato attuale con i propri investimenti. Per quanto riguarda la prima pur avendo capito da tanto tempo lo scenario negativo che si prospettava, ho sperato che si andasse incontro a un periodo negativo ma pur sempre controllato (ad esempio, inflazione moderata) . Ho l'impressione invece che abbiamo di fronte uno scenario fortemente negativo dove si andrà verso il caos totale, il disfacimento dell' euro e dell' Unione Europea in quanto soggetto politico. Le dimissioni di Stark vanno inquadrate in questo contesto. Anche se il governo tedesco lo ha immediatamente sostituito è evidente che Stark pensa di interpretare i desideri dell' opinione pubblica tedesca, è pertanto un segnale sui gravi limiti che la europeista Merkel incontrerà in Germania.
Domanda: perchè lei è così pessimista?
Risposta: perchè vedo la reazione dei burocrati della CE e della BCE che sono tesi a difendere i loro interessi personali e i loro privilegi. In sostanza si rendono conto che se crollasse l'euro o la costruzione politica europea verrebbe meno il loro ruolo con la conseguente terminazione dei loro grandi privilegi. Dobbiamo pensare che non ci troviamo di fronte a persone che hanno inventato alcunchè e la cui "vita" dipende dalla  costruzione europea. Inoltre mi lasciano perplessi i media che sono in buona sostanza sempre europeisti. A riprova di ciò basti pensare che persone molto più autorevoli di me (che la pensavano allo stesso modo) sono stati in buona sostanza ignorati dai mezzi di comunicazione, mi riferisco a Paul Krugman e a Joe Stiglitz. Mi aspetto pertanto che questi burocrati portino il loro costrutto fino alle estreme conseguenze.
Per quanto riguarda gli investimenti suggerirei le seguenti cose:
1) stare ancora lontani da titoli azionari, fondi di investimento e obbligazioni di lungo periodo perchè non credo ci troviamo di fronte ad una semplice fase ciclica negativa ma potrebbero esserci cambiamenti epocali e se anche non fossero cambiamenti epocali la crisi sarà molto più lunga.

2) non prenderei in considerazione immobili nei paesi occidentali poichè la fame di danaro degli stati non potrà che portare a tassazioni elevatissime.

3) non avrei il coraggio di comperare oro a questi livelli anche se di fronte al caos l'oro ha sempre rappresentato un'ancora di salvezza e manterrei piuttosto una riserva di liquidità pari alle necessità dei prossimi tre anni.

4) prenderei fortemente in considerazione l'acquisto di immobili in paesi politicamente stabili, socialmente tranquilli, a bassa tassazione, a basso debito pubblico e con prezzi ancora ragionevolmente bassi. Ad esempio Estonia, Lettonia, Lituania e Russia. Qualcuno mi ha fatto notare che io sto consigliando ciò da due anni. E' vero e sono contento di averlo fatto poichè chi avesse ascoltato i miei suggerimenti avrebbe in ogni caso evitato le perdite colossali dei mercati azionari e obbligazionari. Inoltre da circa sei mesi il mercato immobiliare in Estonia, Lettonia e Lituania è in discreto miglioramento mentre in Russia è in forte miglioramento.

Dobbiamo infine pensare che i margini per fare dei buoni investimenti sono ridotti moltissimo e che trovare delle opportunità in futuro diventerà sempre più difficile.